Genziana maggiore
Genziana maggiore (genziana gialla), Gentiana Lutea-genzianacee. RICONOSCIMENTO: erbacea con grossa radice a fittone, assai lunga e di colore bruno-giallastro, e fusto eretto (1,2 m). Le foglie di grandi dimensioni sono ovali, opposte, peduncolate corte quelle inferiori, sessili quelle superiori, solcate da nervature convergenti all'apice. In estate compaiono i fiori di colore giallo, posti in gruppi da 3 a 10 all'ascella fogliare.
Frequente nei prati e nei pascoli delle Alpi e degli Appennini, dai 700 metri fino ai 2500 metri di quota. PROPRIETA': ricca di sostanze amare, è una delle erbe medicinali più apprezzate come stomachica, tonica, stimolante, vermifuga e anti fermentativa. IMPIEGO: polvere, tintura, macerato, decotto e vino per inappetenza e disturbi dovuti a difficoltà digestive, per stanchezza fisica e intellettuale, per anemia e convalescenza. Il decotto viene usato esternamente per enteroclismi contro i vermi intestinali.
I principi attivi contenuti nella radice vengono molto sfruttati anche dall'industria farmaceutica. L'infuso può essere usato per la pulizia del viso contro la pelle grassa e per schiarire le lentiggini. La radice, molto usata per la preparazione di liquori digestivi, ha sapore da prima dolciastro, quindi piacevolmente amarognolo. SI UTILIZZA: la radice raccolta da settembre a novembre ed essiccata al punto che, spezzandola, riveli all'interno il tipico colore giallo. Non va mai utilizzata fresca.
AVVERTENZE: attenersi scrupolosamente alle dosi e alle modalità prescritte, poiché in quantità elevate può causare vomito. Sconsigliato l'uso alle gestanti. Può essere confusa facilmente con il veratro o l'elleboro bianco (Veratrum album), pianta simile ma velenosa e identificabile dalle foglie che sono alterne e con venature parallele e non convergenti. In alcune regioni è stata dichiarata specie protetta, vista la raccolta eccessiva effettuata in passato.
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