giovedì 9 luglio 2015

Pino Silvestre


Pino silvestre (pino comune, di montagna o di Scozia), Pinus Silvestris - conifere. RICONOSCIMENTO: elegante conifera a rapido accrescimento, con fusto (35-40 metri) diritto, slanciato, e corteccia rosso-brunastra fessurata con placche. La chioma è leggera, non folta, di forma ovale o irregolare a seconda delle sottospecie. Le foglie aghiformi sono verde chiaro, riunite a coppie e spesso ritorte su se stesse. 
I fiori maschili, piccoli, sono posti alla base del germoglio, quelli femminili riuniti in coni all'apice. Il frutto è un cono (pigna) ovoidale, allungato, dapprima verdastro, poi grigio-brunastro. Abbastanza comune nelle vallate alpine e appenniniche fino ai 2000 metri di quota e oltre. Predilige i luoghi assolati e i terreni ricchi di silice. Spesso viene coltivato come pianta ornamentale o utilizzato per il rimboschimento. PROPRIETA': ricco di resina e olio essenziale, è balsamico, antisettico, espettorante, diuretico. 

IMPIEGO: decotto, infuso, sciroppo per tossi e affezioni dell'apparato respiratorio, infezioni dell'apparato urinario, gotta e reumatismi. Sopratutto la resina ha una marcata azione espettorante e viene utilizzata per tosse e malattie bronchiali in genere. Bagni e lavaggi per i dolori reumatici e per disinfettare la pelle; utili i pediluvi con l'infuso o l'essenza delle gemme in caso di eccessiva traspirazione. L'infuso o l'essenza aggiunti all'acqua del bagno per profumare, purificare e tonificare il corpo. 
Particolarmente rinomata è la grappa di pino, con proprietà balsamiche e digestive. SI UTILIZZA: le gemme all'inizio della primavera, asportandole prima dell'apertura e facendole essiccare poi in strati sottili su telai, oppure in forno a bassa temperatura. Si possono utilizzare anche le foglie (aghi) e la resina. CURIOSITA': fumigazioni e vapori con la resina sono consigliati per purificare l'aria in ambienti in cui soggiornano i malati. 

Piantaggine





Piantaggine (lingua di cane, orecchia d'asino). Plantago Major, P. Lanceolata, P. Media - plantaginacee. RICONOSCIMENTO: gruppo di erbacee con rizoma fibroso dal quale si dipartono più steli fiorali (20-30 cm). Le foglie sono disposte a rosetta, spesso aderenti al terreno, con forma lanceolata (P. lanceolata) o ovato-ellittica (P. major), dotate di lungo picciolo e solcate da robuste nervature. I fiori sono portati su un alto scapo a forma di spiga; fiorisce dalla primavera all'autunno. 
Molto comune vicino ai sentieri, nei prati umidi di montagna, negli incolti e nei campi. Assume talvolta carattere infestante e resiste bene al calpestio e alla siccità. PROPRIETA': tutte le specie raggruppate sotto il nome di piantaggine presentano tannino, mucillagine, saponine, sali di potassio e magnesio; sono astringenti, vulnerarie, risolventi, oftalmiche. 

IMPIEGO: tintura e infuso in caso di diarrea, enteriti, dissenteria, catarri bronchiali. Per uso esterno: cataplasma delle foglie pestate e del succo su paghe, piccole ferite, scottature e pinture d'insetti; infuso per lavaggi e impacchi su occhi infiammati o con congiuntivite, gargarismi in caso di angina. L'utilizzo cosmetico prevede l'impiego dell'infuso come lozione per il viso in caso di acne; aggiunto all'acqua del bagno ha effetto emolliente e rinfrescante. In cucina può essere usata fresca per gustose insalate, oppure lessata con altre verdure; alle minestre dona un bel colore verde. 

SI UTILIZZA: le foglie raccolte in primavera, fresche o fatte essiccare in luogo idoneo; più raramente i semi maturi e la radice essiccati velocemente al sole. A scopo alimentare si raccolgono le foglioline centrali della rosetta, prima che siano troppo grandi e coriacee. CURIOSITA': le lunghe spighe fiorali, dopo la maturazione, sono molto appetite dai canarini. Le piantaggini sono piante reperibili per tutto il corso dell'anno e quindi potrete consumarle fresche anche durante la stagione invernale. 

Peperoncino



Peperoncino; Capsicum annuum - solanacee. RICONOSCIMENTO: pianta con fusto eretto, foglie alterne, ovato-lanceolate, picciolate e nervature evidenti. I piccoli fiori bianchi compaiono in tarda primavera-estate. I frutti, di diversa forma e colore a seconda della varietà, sono una specie di bacca carnosa, cava all'interno, ricca di semi. Originario de centro america, venne importato in Europa alla fine del 1500 e da allora si è diffuso con molte varietà sia a frutto dolce (peperone) che piccante. 
PROPRIETA': ricco di vitamina C, A e PP, presenta capsaicina - sostanza eccitante della mucosa intestinale con azione revulsiva - e lecitina; quest'ultima, combinandosi con il colesterolo, mantiene elastiche le arterie e abbassa la pressione sanguigna. E' in oltre antiossidante, rubefacente, regolatore delle attività intestinali ed epatiche. 

IMPIEGO: nel cibo, in polvere, tintura e pasticche come regolatore di intestino, fegato e stomaco; una regolare assunzione aiuta a combattere vene varicose, eccesso di colesterolo, arteriosclerosi, reumatismi, artrosi, emorroidi. In farmacia la capsicina viene utilizzata per la preparazione di pomate rubefacenti utili in caso di dolori reumatici. L'impiego in cucina del peperoncino come pianta aromatica non ha bisogno di descrizione: sapientemente dosato valorizza un gran numero di pietanze. 


SI UTILIZZA: le bacche carnose, in dosi minime, fresche o più frequentemente essiccate e ridotte in polvere.  AVVERTNZE: rispettare le dosi, poiché un uso eccessivo può causare infiammazioni gastro-intestinali e renali. Sconsigliato a chi soffre di reni, ulcera, gastrite e acidità di stomaco. Esternamente il contatto può causare la formazione di vesciche e ulcere. CURIOSITA': in passato venne chiamato "droga dei poveri" in contrasto con il pepe, aroma invece più raro e riservato alle categorie più agiate. 

Parietaria


Parietaria (erba dei muri o muraria, erba vetriola), Parietaria officinalis - urticacee. RICONOSCIMENTO: erbacea con radice fusiforme e fusto pubescente sdraiato o eretto (40 cm), tenero e carnoso, diviso in rami. Le foglie sono brevemente picciolate, alterne, di forma ovato-lanceolata, soffici al tatto, che con facilità si attaccano ai vestiti. In estate porta fiori verdognoli, piccoli e insignificanti, riuniti in infiorescenze all'ascella delle foglie superiori. Vegeta in grossi cespugli sui muri vecchi e tra le macerie, ma anche in siepi e luoghi ombrosi. 
PROPRIETA': presenta sali di potassio, calcio e zolfo, mucillagine e tannino; è diuretica, espettorante, colagoga, antiflogistica. IMPIEGO: come cibo per una cura depurativa e rinfrescante; succo, infuso, decotto per cistiti e irritazioni dell'apparato urinario; compresse di infuso concentrato o cataplasmi della pianta triturata per emorroidi e ragadi anali. 

I principi attivi della pianta vengono estratti dall'industria farmaceutica e utilizzati, in associazione ad altre sostanze, per la produzione di farmaci diuretici ed emollienti. In cucina si  impiega la pianta intera prima della fioritura o, poi, solo i germogli degli apici. Previa cottura, viene usata per la preparazione di minestre (alle quali dona un bel colore verde); spesso viene associata all'ortica. 
SI UTILIZZA: la parte aerea raccolta in estate; può essere essiccata in locale asciutto e ventilato. A scopo alimentare si usa la pianta intera prima della fioritura, poi solo le sommità più tenere. CURIOSITA': il nome di erba vetriola deriva dalla capacità della pianta (in particolare degli acheni pelosi) di pulire perfettamente vetri, fondi di bottiglie e bicchieri; viene invece detta muraiola per come, grazie al lungo apparato radicale, si ancora tenacemente ai muri, riuscendo spesso a sgretolarli.