lunedì 8 settembre 2014

Enula campana


Enula campana (ella,inula,viola campana), Inula Helenium-composite. RICONOSCIMENTO: ha fusto robusto ed eretto(2 m). Le foglie basali sono alquanto grandi, dentate e picciolate, quelle superiori sono più piccole e prive di picciolo. I fiori di colore giallo, raccolti in capolini, sono riuniti in corimbi. La fioritura avviene in estate. 
Non molto frequente in Italia, cresce in pianura e collina, nei luoghi freschi e umidi, vicino a siepi, fossati e boschi. Un tempo veniva coltivata per le proprietà medicinali, oggi più come pianta ornamentale. PROPRIETA': contiene inulina, un polisaccaride simile all'amido molto utilizzato per la preparazione di alimenti dietetici, destinati in particolare ai diabetici. La pianta è in oltre calmante, espettorante, diaforetica, diuretica. 

IMPIEGO: tintura, estratto fluido, decotto e infuso della radice per le affezioni bronchiali, la tosse, per aumentare la diuresi, in caso di affezioni epatiche e renali. Dato il sapore acre è bene addolcire le tisane con miele. Per uso esterno, impacchi con il decotto e unguenti calmano il prurito in caso di eczema o herpes. 
SI UTILIZZA: la grossa radice, amara e aromatica, raccolta da piante di 2-3 anni, tagliata a pezzetti ed essiccata al sole. CURIOSITA': in passato si preparava il vino medicinale di enula aggiungendo la radice della pianta direttamente al mosto. Anticamente i preparati a base di enula campana venivano somministrati a chi si pensava fosse influenzato dal demonio e soffriva di incubi, ossessioni etc.

Elicriso


Elicriso (semprevivo, sempiterno), Helichrysum Italicum-composite. RICONOSCIMENTO: perenne, cespitosa, ricca di fusti (30 cm) senza rami, con foglie lineare-lanceolate, con bordo ripiegato verso terra; la pianta è completamente ricoperta da una peluria biancastra che emana un forte aroma. I fiori, di colore giallo chiaro, sono formati da numerosi capolini disposti a ombrella e compaiono in estate. 
Comune sopratutto in Italia centromeridionale, cresce formando a volte larghe macchie colorate il luoghi aridi e rocciosi, zone marittime e pietraie. PROPRIETA': presenta olio essenziale, tannino, acido caffeico; è bechico e sedativo bronchiale, stimolante della circolazione, vulnerario. 

IMPIEGO: infuso e decotto in caso di bronchite, tosse e catarro in genere, varici, dolori reumatici; per uso esterno impacchi e bagni con l'infuso per curare le emorroidi, dermatosi, geloni, piedi e mani freddi dovuti a una cattiva circolazione del sangue. L'olio essenziale di elicriso è molto stimato in profumeria. 
L'assunzione regolare del decotto rinforza la pelle contro i raggi solari e gli agenti atmosferici, mentre, se aggiunto all'acqua del bagno, tonifica e decongestiona la pelle. SI UTILIZZA: le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura; legate in mazzi lenti e poste ad essiccare in luogo ombroso e ventilato. CUTIOSITA': come altre specie dello stesso genere conserva a lungo il colore dei capolini e può essere utilizzato come fiore secco altamente decorativo (ecco il perché di alcuni dei suoi nomi popolari).

Edera terrestre


Edera terrestre, Glechoma Ederacea-labiate. RICONOSCIMENTO: erbacea perenne alta pochi decimetri, con fusto strisciante e radicante. Il caule è eretto con foglie opposte, cuoriformi, dentellate e leggermente pubescenti. In primavera porta fiori rosati riuniti in glomeruli all'ascella delle foglie. 
Abbastanza frequente nei prati ombrosi, negli orti e lungo i corsi d'acqua, assume spesso carattere infestante. PROPRIETA': presenta tannini e sostanze amare; viene utilizzata come espettorante, galattofuga e vulneraria. IMPIEGO: in erboristeria gode di grande considerazione come rimedio per le affezioni delle vie respiratorie. 

In questo caso, per disturbi digestivi e contro i postumi di una caduta o un incidente si consiglia di assumere l'estratto, l'infuso o il succo della pianta fresca. Per uso esterno: cataplasma o lavaggi con il decotto concentrato per botte e ulcerazioni cutanee; impacchi di foglie pestate e mescolate all'aceto per un effetto antinevralgico; sempre le foglie, cotte e applicate sul seno con cataplasmi, aiutano a bloccare la produzione di latte. 
Le foglie possono essere usate in frittate e minestre; il tè preparato con le foglie della pianta è molto gradevole e digestivo. AVVERTENZE: attenzione a non confonderla nelle indicazioni erboristiche con l'edera comune. SI UTILIZZA: lo stelo fiorito raccolto in primavera. A uso alimentare le sole foglie. Può venire essiccata. CURIOSITA': la pianta fresca emana un odore poco gradevole che scompare con la cottura o l'infusione.


Edera comune


Edera comune (abbraccia bosco, edera rampicante, ellera), Hedera Helix-araliacee. RICONOSCIMENTO: arbusto rampicante o strisciante, (20-30 cm), molto rustico e sempreverde, con foglie di colore verde scuro. Ha rami sterili caratterizzati da radici aeree e foglie a 3-5 lobi spesso screziate di bianco; i rami che portano i fiori non hanno radici aeree e le foglie sono intere e con forma ovato-romboidale. 
I fiori, piccoli, giallo-verdastri, riuniti in racemi terminali, compaiono in estate e, nella primavera successiva, danno origine a bacche globose di colore nero-bluastro. Molto comune, specie in boschi e siepi, dal mare alla zona montana fino ai 1000-1500 m di quota. Viene spesso coltivata come pianta ornamentale con diverse varietà selezionate.
 

PROPRIETA': prresenta saponine, tannino, resine e sali minerali; è espettorante, emmenagoga e antireumatica. IMPIEGO: infuso, decotto e vino per catarro, mestruazioni dolorose; cataplasma delle foglie pestate o impacco con infuso per dolori reumatici e nevralgie. A uso cosmetico l'infuso aggiunto all'acqua del bagno è astringente e coadiuva cure anti cellulite; utilizzato per sciacquare i capelli dopo lo shampoo, li rende lucidi e scuri. contro la cellulite è possibile usare anche l'oleolito per frizioni e massaggi. 
SI UTILIZZA: le foglie (anche i frutti, ma il loro uso viene consigliato dietro prescrizione medica) ben sviluppate, raccolte preferibilmente in giugno-agosto; private del picciolo vanno essiccate all'ombra. AVVERTENZE: se coltivate l'edera in giardino, attenzione ai bambini: tutta la pianta contiene saponine e glucosidi e può causare intossicazione, in particolare i frutti.



Drosera


Drosera (rosolida), Drosera Rotundifolia-droseracee. RICONOSCIMENTO: pianta insettivora, presenta una rosetta di foglie basali e steli fiorali sottili ed eretti (25 cm). Le foglie sono dotate di lungo picciolo e la loro sommità è tondeggiante, ricoperta di ciglia ghiandolose, viscose, capaci di ripiegarsi per catturare gli insetti che vi si posano. I fiori sono piccoli e bianchi riuniti in spighe, e compaiono in estate.
Diffusa sopratutto in Italia centro settentrionale, dalla pianura alla montagna, nei luoghi paludosi, negli stagni e tra il muschio. PROPRIETA': presenta enzimi, un glucoside, tannini e resine; è bechica, anti spasmodica, antisettica. 


IMPIEGO: infuso e, sopratutto tintura per tosse e affezioni in genere dell'apparato respiratorio; in quest'ultimo caso la pianta ha dimostrato anche una leggera proprietà antibiotica. AVVERTENZE: la linfa delle foglie a contatto con la pelle può causare arrossamenti e infiammazioni; malgrado questo, in passato veniva usata per trattare le verruche. 
SI UTILIZZA: la parte aerea raccolta in estate, fresca o essiccata in luogo ombroso e ventilato. CURIOSITA': la drosera è una pianta carnivora, e questo fatto ha da sempre stimolato la fantasia di chi la incontra in natura, dando luogo a numerose legende e superstizioni che la riguardano. Il succo della pianta ha la capacità di fare cagliare il latte.


Dragoncello


Dragoncello (estragone, serpentaria), Artemisia Dragunculus-composite. RICONOSCIMENTO: erbacea perenne spogliante che forma dei cespugli alti (50-80 cm), ramificati, folti. Le foglie sono lineare-lanceolate, verde chiaro, lunghe e sottili. Fiorisce da luglio a ottobre con fiori piccolissimi, di colore giallo-verdognolo. riuniti in pannocchie. Il frutto è un piccolo achenio. 
Di origine russa, si è diffuso in tutta Europa dove viene spesso coltivato negli orti come pianta aromatica; allo stato  spontaneo si trovano soltanto esemplari sfuggiti alla coltivazione. PROPRIETA': come per tutte le aromatich,  attualmente l'uso alimentare prevale su quello medicinale. Le proprietà per cui ne viene consigliato l'impiego sono comunque quelle stomachiche e digestive. 

IMPIEGO: può essere consumato fresco sulle pietanze o sotto forma di infuso o tintura; quest'ultimo è utile per combettere meteorismo e aerofagia. In cucina trova largo impiego come aromatizzante (va usato di preferenza fresco) di arrosti, insalate, salse e condimenti. SI UTILIZZA: le sommità fiorite e i rametti giovani raccolti  da giugno a settembre; può essere utilizzato fresco o essiccato in luoghi ombrosi e ventilati. 
CURIOSITA': masticare una foglia fresca di dragoncello aiuta a superare eventuali crisi di singhiozzo. Oltre al dragoncello vero e proprio, è possibile reperire anche una varietà francese particolarmente aromatica che però, essendo sterile, può essere riprodotta solo per suddivisione dei cespi e non si rinviene in natura.

Cumino dei prati


Cumino dei prati (falso anice, kummel), Carum Carvi-ombrellifere. RICONOSCIMENTO: erbacea biennale con fittone bianco e carnoso, ha fusto eretto (60-80 cm), scanalato, sottile e ramificato. Le foglie sono alterne, picciolate si dividono in lacinie sottili. I fiori, di colore bianco e raccolti in ombrelle, compaiono in maggio-giugno. I frutti sono composti da due acheni incurvati e solcati da nervature. 
Frequente nei prati e nei pascoli nelle zone submontana e alpina, viene spesso coltivata come pianta aromatica.PROPRIETA': presenta un olio essenziale molto aromatico; è carminativo, stomachico, galattagogo. IMPIEGO: infuso, decotto, tintura e vino per disturbi causati da cattiva digestione e mestruazioni con flusso scarso. Gargarismi con l'infuso per alitosi; impacchi con l'infuso per emorroidi. 


L'olio essenziale può essere usati per frizioni e massaggi per stimolare la circolazione del sangue; viene anche molto usato dall'industria farmaceutica per correggere l'aroma dei medicinali. Si consiglia di aggiungere l'infuso all'acqua del bagno per un effetto tonico e stimolante, oltre che per profumare la pelle. Erba aromatica molto utilizzata, sopratutto in Italia nord orientale, sia in cucina che per la preparazione di liquori. 
AVVERTENZE:non confondere la pianta con altre ombrellifere velenose. L'essenza in forti dosi è tossica per l'uomo. SI UTILIZZA: i frutti separati per leggera battitura dalle ombrelle raccolte a maturazione e fatte essiccare. CURIOSITA': se si coltiva nell'orto, fate attenzione all'effetto infestante, tipico del resto di tutte le ombrellifere, che si può ottenere lasciando andare la pianta a seme senza controllo.

Crescione


Crescione (crescione di acqua), Nasturtium Officinale-crucifere. RICONOSCIMENTO: perenne di fusto semiprostrato (30/70 cm), la cui parte inferiore vive nelle acque limpide e che presenta radici avventizie in prossimità dei nodi più vicini al terreno. Le foglie, imparipennate, sempreverdi e con forma arrotondata hanno un colore verde intenso e consistenza carnosa. 

Da marzo a luglio presenta fiori di colore bianco raccolti in grappoli. Molto frequente, vive nelle acque limpide, nei corsi d'acqua a lento scorrimento, poco profondi. PROPRIETA': ricco di ferro, fosforo, vitamine (A, B, C); è anti scorbutico, tonico, ricostituente, depurativo, rinfrescante. IMPIEGO: il succo della pianta per disfunzioni epatiche, renali, affezioni polmonari, anemia e convalescenza. Masticazione delle foglioline per rinforzare le gengive. 

Cataplasmi delle foglie tritate e del succo per escoriazioni e piccole ferite. Il succo per il risciacquo dei capelli e combatterne la caduta o, mescolato a lievito di birra e miele, applicato sul viso contro macchie, acne e lentiggini. Le foglioline, di sapore leggermente piccante, vengono utilizzate in cucina per preparare deliziose insalate primaverili e aromatizzare altre pietanze. Il gusto particolare lo fa un ottimo ingrediente per salse. 
SI UTILIZZA: i rametti non ancora fioriti raccolti in primavera-estate. Va consumata fresca poiché con l'essiccazione perde i principi attivi che la caratterizzano. AVVERTENZE: prima dell'uso il crescione va pulito con cura sotto l'acqua corrente per eliminare eventuali parassiti o tracce di inquinamento. In caso di irritazione alla vescica sospenderne l'uso. Qualora si raccolga in natura in luoghi dove non è presente in modo abbondante, si abbia cura di reciderne le cime senza danneggiare il resto della pianta e le radici.