venerdì 10 aprile 2015

Ontano nero



Ontano nero (anche alno), Alnus Glutinosa - betullacee. RICONOSCIMENTO: albero dal fusto diritto (25 metri), con corteccia di colore grigiastro quando la pianta è giovane e che assume tonalità brunastre con il passare degli anni. Nelle zone acquitrinose presenta grosse radici esterne che ancorano l'albero al suolo fangoso. Le foglie, picciolate e di colore verde brillante, sono ovali arrotondate, con margine irregolarmente dentato; la loro caratteristica più evidente è sicuramente la punta, che rientra leggermente all'interno. 
I fiori sono riuniti in infiorescenze maschili e femminili e compaiono prima delle foglie; le prime di colore giallo-rossastro sono riunite sotto forma di amenti penduli allungati e vistosi; quelle femminili formano infiorescenze rotondeggianti a forma di pigna e dotate di squame legnose. Diffuso sopratutto al Nord, dalla pianura fino a 1000 metri di quota; predilige le boscaglie umide, le rive dei fiumi, le zone paludose. 


PROPRIETA': particolarmente ricco di tannini, viene consigliato come antinfiammatorio, febbrifugo, astringente, cicatrizzante. IMPIEGO: decotto, infuso e macerato per raffreddore, febbre e influenza. Il decotto per: gargarismi contro le affezioni della bocca o della gola; lavaggi di ulcere cutanee e piaghe; irritazioni vaginali per leucorrea. A fini cosmetici si può utilizzare il decotto della corteccia per la pulizia del viso. 
SI UTILIZZA: la corteccia dei rami di 2-3 anni raccolta a febbraio ed essiccata al sole; le foglie verdi, raccolte in maggio-luglio ed essiccate all'ombra. CURIOSITA': il legno dell'ontano è particolarmente resistente all'acqua, tanto che veniva usato per la costruzione di palafitte e ponti. In passato la si credeva una pianta maledetta per la caratteristica del legno di assumere una tonalità rossastra appena tagliato. 

Ononide


Ononide (anche arrestabue, bulinaca, stancabue), Ononis Spinosa - papilionacee. RICONOSCIMENTO: cespuglio spinoso, con radice fittonante e fusti inizialmente prostrati e quindi eretti (70 cm), legnosi nella parte inferiore. Le foglie sono alterne, con breve picciolo, composte da tre foglioline lineari-oblunghe, con margine finemente dentato. Dalla primavera all'estate porta fiori rosa riuniti in racemi apicali. Il frutto è un legume di forma ovale. 
Frequente nei luoghi incolti, nei terreni asciutti, lungo i sentieri, nei pascoli, nei terreni argillosi. Viene a volte considerata una pianta infestante poiché dotata di radici tenaci. PROPRIETA': presenta principi amari, amido, pectine, olio essenziale e sali minerali; è utilizzata come diuretica e per agevolare l'espulsione di calcoli sia renali che vescicali. 

IMPIEGO: decotto, infuso, polvere o tintura per cistiti e, in generale, per depurare e contrastare le affezione dell'apparato genitale urinario; per l'effetto diuretico si dimostra utile anche in caso di reumatismi. Per uso esterno si consiglia il decotto in gargarismi per gola infiammata e gengive sensibili; lavaggi e compresse per i pelli colpite da infiammazioni; come lozione per il vico in caso di acne. I teneri germogli vengono considerati dai buongustai una vera leccornia. Possono essere mangiati crudi (il sapore ricorda vagamente quello delle fave) in insalata, lessati in accompagnamento a formaggi saporiti o in minestre. 
SI UTILIZZA: sopratutto le radici raccolte in primavera o autunno, pulite, tagliate a pezzi ed essiccate in luogo ombroso e ventilato; meno spesso le foglie e i fiori. A uso alimentare anche i germogli più teneri, in primavera prima della fioritura. CURIOSITA': pianta cespugliosa e spinosa,dotata di radici profonde, veniva utilizzata per recintare i pascoli del bestiame. 

Olmaria



Olmaria (anche ulmaria, regina dei prati), Filipendula = Spiraea Ulmaria - rosacee. RICONOSCIMENTO: erbacea con fusto eretto (1,5 metri), robusto, con sfumature rossicce. Le foglie sono pennate, diseguali, con margine dentato. Da giugno a luglio compaiono i fiori bianco-giallognolo riuniti in infiorescenze piumose. 
Poco frequente in Italia centrale e assente nelle zone più tipicamente mediterranee; in settentrione è presente lungo i fossati, i torrenti, nei terreni umidi, fino a oltre i 1500 metri di quota. PROPRIETA': ricca di principi attivi, ferro e magnesio, è diuretica, sudorifera e astringente. Dalla distillazione dei fiori si ricava l'olio di olmaria, rimedio spesso consigliato in erboristeria come diuretico. 

IMPIEGO: infuso per reumatismi e gotta, arteriosclerosi, cellulite e tutte quelle affezioni dovute ad accumulo di acidi urici, di cui la prima favorisce l'eliminazione attraverso le urine ed il sudore. L'infuso può essere usato in impacchi e bagni per piedi e mani gonfi. In cucina può essere mescolata ad altre verdure per preparare minestre e zuppe rinfrescanti. Le infiorescenze vengono spesso impiegate per aromatizzare vini dolci ai quali conferiscono un sentore di moscato. 
AVVERTENZE: non si deve mai bollire la pianta. SI UTILIZZA: le foglie e le sommità fiorite raccolte a fioritura iniziata e fatte velocemente essiccare. Meno frequentemente le radici raccolte in settembre-ottobre ed anch'esse essiccate. CURIOSITA': nelle regioni centrali e meridionali si rinviene con più facilità F. exapetala, chiamata comunemente erba peperina o filipendula, le cui radici presentano le stesse proprietà dell'olmaria e le cui foglie, tra l'altro, vengono molto apprezzate dagli animali.