sabato 13 settembre 2014

Farfaraccio



Farfaraccio, Petasites Hybridus=Officinalis-composite. RICONOSCIMENTO: rizomatosa dotata di fusto (1 m) scaglioso, cavo all'interno; ha foglie molto grandi, di colore verdastro, lanuginose nella pagina inferiore, dotate di lungo peduncolo e dentate. 
Come per la farfara, le foglie si sviluppano al termine della fioritura, dopo quindi la comparsa in primavera di fiori rosei o bianchi riuniti in spighe apicali. Frequente lungo i bordi dei ruscelli, fiumi e fossati, nelle zone umide dell'area submontana fino a 1500 metri di quota. 

PROPRIETA': ricco di principi attivi (petasina), mucillagini e resine, è espettorante e antinfiammatorio. IMPIEGO: infuso, decotto e tintura per tosse e affezioni bronchiali; utile anche in caso di ansia, agitazione e nervosismo. Per uso esterno si consigliano cataplasmi di foglie e succo della pianta fresca su piaghe e bruciature; gargarismi e lavaggi per infiammazione di bocca e pelle. Le foglie pestate e applicate sul viso per una maschera decongestionante. 
AVVERTENZE: filtrare bene tutti i preparati a base di farfaraccio per la presenza di peli sulle foglie. Il farfaraccio è una pianta medicinale ad azione lenta; è bene quindi consultarsi con il proprio medico per decidere i tempi e le modalità di assunzione. SI UTILIZZA: i fiori e le foglie raccolti in primavera; i rizomi raccolti o prima della fioritura o in autunno.

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