giovedì 24 aprile 2014

Passiflora


La Passiflora è una pianta rampicante coltivata in molti paesi, è originaria del Perù; è una pianta dalle molte proprietà, le più conosciute sono il suo effetto calmante ed antispasmodico, della passiflora si utilizzano sia i frutti che i fiori, entrambi commestibili. I principali benefici dovuti a questa pianta si hanno dato i suoi effetti calmanti, per stati di ansia, palpitazioni e battiti del cuore irregolari; sfruttata anche per curare l'insonnia, affaticamento, stress, depressione ed eccitazione cerebrale. 
In virtù  delle sue doti antispasmodiche ed anticonvulsivante, la passiflora viene usata anche in caso di Parkinson ed asma; le sue proprietà antinfiammatorie possono tornare utili in caso di scottature, dolori e gonfiori. La maggior parte dei benefici attribuiti a questa pianta sono dati dalla presenza di flavonoidi dalla potente azione ansiolitica, antinfiammatoria, e antiossidante; oltre ad agire sulla mente, agisce sulla muscolatura liscia, come quella gastrointestinale e bronchiale, proprio per questo può ritardare l'insorgere di crisi asmatiche e ridurre gli spasmi gastrici e la sindrome da colon irritabile di origine nervosa; indicata anche per i disturbi della menopausa.

Per la preparazione di rimedi erboristici, vengono usate le parti aeree: fiori, steli, frutti e foglie. Le sue componenti; le foglie ed i rami più giovani vengono raccolti in piene estate; da non sottovalutare le proprietà dei frutti, che sono ricchi di vitamina C e molto rinfrescanti, sono conosciuti come maracuja.
Gli infusi di passiflora hanno un'azione molto rapida, e per questo considerati molto efficaci, per quanto riguarda la preparazione e la quantità di somministrazione è bene chiedere consiglio ad un'erborista o  comunque un'esperto che valuterà in base alle necessità di ognuno.
L'assunzione di infusi e tisane a base di passiflora è sconsigliata in gravidanza ed allattamento, questo perché alcune molecole in essa contenuta può  causare contrazioni uterine, in oltre è sconsigliato nelle due settimane precedenti un'intervento chirurgico, perché potrebbe interferire con l'anestesia e con altri farmaci che agiscono a livello cerebrale. La stessa cosa vale per i sedativi; combinarli potrebbe portare un'eccessiva sonnolenza; infine non deve essere associata alla caffeina perché potrebbe provocare un'innalzamento della pressione sanguigna.

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