giovedì 9 aprile 2015

Noce


Noce, Juglans Regia - juglandacee. RICONOSCIMENTO: albero (20 metri) vigoroso, con portamento possente e ramificazioni solide, corteccia di colore grigio-cinerognolo che tende a screpolarsi con l'invecchiamento. Le foglie, piuttosto grandi, sono imparipennate e composte da 7-9 foglioline. In primavera compaiono i fiori: di colore verdastro e riuniti in amenti pendenti quelli maschili, raggruppati in 2-5 alle estremità dei rami quelli femminili.
Il frutto è una drupa ovoidale, la noce, ricoperta di un mallo polposo verde all'inizio, scuro e oleoso a maturazione. Tipico delle zone montane, il noce viene frequentemente coltivato sia in ambiente alpino che appenninico, dai 500 ai 1000 metri di quota. PROPRIETA': ricco di vitamina A, PP e gruppo B, oli e tannino sopratutto; è nutritivo, tonico, stimolante, stomachico, blandamente lassativo (la corteccia). 

IMPIEGO: l'infuso, sciroppo o vino per anemia e stanchezza, rachitismo, digestione difficile e depurazione dell'organismo. Molti sono gli usi esterni: succo del mallo contro leucorrea ed infiammazioni vaginali; gargarismi con l'infuso per infiammazioni di bocca e gola o impacchi e lavaggi per crosta lattea, irritazioni della pelle, infiammazioni degli occhi. tra gli usi cosmetici; infuso per lavare capelli contro forfora e caduta; nell'acqua del bagno per tonificare e ammorbidire la pelle. Il frutto secco viene utilizzato in cucina per il consumo tal quale e la preparazione di dolci e liquori. 
SI UTILIZZA: le foglie raccolte in estate e fatte essiccare in luogo semi-ombroso; il mallo fresco, quando è ancora verde; i frutti, ossia le noci, raccolte in ottobre e fatte essiccare per un certo periodo prima di consumarle. AVVERTENZE: non si deve associare il noce con altri rimedi, se non dietro prescrizione medica. E' infatti incompatibile con taluni vegetali. Le noci e l'olio di noce non vanno conservati a lungo perché soggetti ad irrancidimento. 

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