domenica 13 aprile 2014

Il Radical-chic


Questo che segue non è farina del mio sacco ma del sacco di un mio carissimo amico, Claudio Rotunno:

Il radical-chic,
presenta due distorsioni cognitive che lo rendono elitario e spocchioso: scambia leggerezza per superficialità e semplicità per banalità.Dunque, scambiando la leggerezza per superficialità, per il radical-chic tutto ciò che è piacevole, non è “impegnato” e quindi non è serio. Perciò, anziché amare, ad esempio, un bel film d’amore francese (di Lelouch o di Rohmer), di quelli che regalano appunto la leggerezza dell’essere, egli preferisce pellicole impregnate di messaggi politico-social-ecologici. Così accade che, quando è un radical-chic a decidere la programmazione di un cineforum, la inzeppa di pellicole terzomondiste spesso noiosissime e praticamente invedibili.

Si crea una sua società ideale, ristrette cerchie di sodali, i soli che valga la pena frequentare. In queste piccole,blindatissime corti, se c’è uno scrittore puoi giurarci che è il “miglior scrittore” esistente; così per i pittori, i musicisti, gli architetti,ecc.



Fa riflettere no? ....

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