lunedì 1 settembre 2014

Ciliegio selvatico



Ciliegio selvatico, Prunus Avium-rosacee. RICONOSCIMENTO: albero con fusto eretto (15 m), ramose e corteccia bruno-rossastra che si sfalda orizzontalmente. Le foglie dotate di lungo picciolo, hanno forma ovale, superficie liscia, bordo seghettato e colore verde lucente. I fiori sono bianche (rosa) e compaiono in primavera assieme alle foglie; i frutti, le ciliegie, sono drupe di piccole dimensioni, rotondeggianti, contenenti un nocciolo. 
In Italia si rinviene allo stato spontaneo nei boschi di collina e di montagna fino a 1500 metri di altezza. Varietà selezionate vengono coltivate per la produzione dei frutti. PROPRIETA': tonico, diuretico e lassativo; la corteccia, poco usata, ha proprietà febbrifughe e antigottose. IMPIEGO: decotto dei peduncoli per artrite, calcolosi e cistite. 

Il frutto fresco consumato a digiuno per depurare l'organismo, in caso di stipsi e per soggetti stressati. La polpa è un ottimo rivitalizzante della pelle del viso, e allo scopo si possono fare delle maschere oppure seguire un periodo di cura alimentare con il frutto fresco. In cucina si usano i frutti freschi o cotti per la confezione di dolci, sciroppi, liquori e conserve. 
AVVERTENZE: nel caso si utilizzi la corteccia, evitare di scaldarla per non ridurre i principi attivi. SI UTILIZZA: i peduncoli dei frutti raccolti in estate e fatti essiccare all'ombra; i frutti raccolti a perfetta maturazione; la corteccia. CURIOSITA': specie simile e che presenta proprietà simili è P. cerasus o ciliegio visciolo, che produce le amareno (o maresche).

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