Tu non sai guarirti, neanch'io sapevo farlo, ora so come fare, ti spiego come si fa...
mercoledì 9 aprile 2014
Cassiterite
La Cassiterite è un ossido di stagno, sistema tetragonale di cristallizzazione, della famiglia dei rutili, di colore nero denso e lucente, solitamente in gruppi di cristalli. Chakra: 1° centro della radice. Anima: la cassiterite stimola il desiderio di compimento della propria missione di vita, in aiuto ed in sinergia con gli altri. Subconscio: aiuta a percepire i sogni senza giudicarli, e ad osservarli con una visione completa; tale lucidità ed obbiettività ne facilita la realizzazione. Sfera mentale: aiuta a portare alla consapevolezza razionale le motivazioni che si celano dietro a problemi legati all'alimentazione (eccessiva magrezza e/o obesità). Sfera emotiva: promuove la generosità nella giusta misura; aiuta a lavorare e vivere in gruppo. Corpo: la cassiterite normalizza il sistema nervoso e quello ormonale.
Verza o Cavolo Cappuccio
La Verza o cavolo cappuccio, sono ortaggi della sotto specie, e stessa famiglia delle brassicacee, il cavolo cappuccio ha foglie levigate e rientranti, la parte edibile è costituita dal germoglio centrale, che può essere rosso o verde, e vantano le stesse qualità botaniche, chimico-nutrizionali (salvo i pigmenti), mentre il cavolo verza è molto simile al precedente ma possiede foglie rugose, con numerose grinze e protrusioni. Contengono elevate quantità di vitamina C (acido ascorbico), beta-carotene (retinolo e pro-vitamina A), ha molte sostanze antiossidanti (sopratutto sostanze fenoliche), sono considerati protettivi nei confronti di varie forme tumorali, l'elevato contenuto di fibra alimentare promuove il corretto funzionamento intestinale (preventivo e curativo per la stipsi), apprezzabile l'apporto di potassio e ferro, e contiene anche purine; costituiscono un'ottima fonte di retinolo e vitamina C durante il periodo invernale.
Gelso
Il Gelso è un albero proveniente dalla Cina da cui secoli a dietro veniva coltivato per l'allevamento dei bachi da seta, la sua altezza varia dai 10-12 metri, esportato in Europa intorno al 1500, ne esistono due varietà, bianco e nero-violaceo, dalle numerose proprietà terapeutiche, curative e benefiche. Le more del gelso nero sono molto utilizzate in cucina per il loro sapore dolciastro, mentre quelle bianche vengono usate meno per il loro sapore acidulo; ma del gelso, oltre i frutti, vengono utilizzate anche le foglie e la corteccia delle radici. Tra le proprietà del gelso c'è quella ipoglicemizzante (abbassa la glicemia nel sangue), la corteccia della radice del gelso nero essiccata e polverizzata, ha proprietà lassative, purganti e tenifughe (aiuta all'allontanamento del verme intestinale). Per le caratteristiche della pianta, preparare un decotto con una manciata di foglie sminuzzate, in mezzo litro di acqua, e berne una tazza tre volte al giorno, come buon antibatterico, purificante, molto valido nella cura del diabete e di episodi di diarrea; con sciacqui e gargarismi è utile contro stomatiti e afte boccali. Il gelso nero contiene aminoacidi, acido folico, manganese, rame, zinco, boro, tannini (utili in caso di gastriti) e vitamine del gruppo A, B e C. Uno dei principi attivi del gelso è l'acido nitrico la cui massima concentrazione si ha nel succo di frutti di gelso nero non ancora maturi; ne contengono circa 20-25 grammi per litro. Con i frutti ci si possono preparare ottime confetture o marmellate, sciroppi per lenire infiammazioni orali e faringiti, la dose consigliata è di 40 grammi di sciroppo di more di gelso, oppure usare l'infuso; liquore che si prepara miscelando 600 grammi di polpa di frutta con mezzo litro di alcool e 300 grammi di zucchero; la miscela si mette in vaso, esposta al sole per 4 giorni, miscelando ogni tanto durante il giorno, poi messa al buio, in luogo asciutto per 40 giorni, è consigliabile lasciare invecchiare 2 mesi prima di berlo. Per il decotto di corteccia è compresa dai 5 ai 12 grammi per mezzo litro di acqua, utile anche in caso di diabete ed insufficienza renale.
Hamlet Project
Sabato 5 Aprile sono andata a vedere, con degli amici, uno spettacolo al Teatro dell'Orologio a Roma, che s'intitolava "Hamlet Project"; una rappresentazione inedita della prima stesura dell'Amleto di Shakespeare del 1603, in scena fino al 6 aprile 2014 nella sala Moretti del teatro dell'orologio, proposto dalla compagnia "Arcadinoè" diretta ad Patrizio Cigliano, di cui ha fatto la traduzione, l'adattamento e la regia, oltre ad interpretare il ruolo di Amleto, ed insieme a lui, (in ordine alfabetico): Andrea Cannucciari, Daniela Cavallini, Domitilla D'Amico, Marco Manca, Marco Montecatino, Biagio Musella, Alessandro Parise, Cristiano Priori, Daniele Sirotti, con Gianni Giuliano nel ruolo di Polonio, e con la partecipazione straordinaria in voce, di Gigi Proietti nel ruolo del fantasma; questo spettacolo è interamente prodotto dal cast.
Ho visto, una versione di Amleto molto scorrevole, e ben interpretata, gli attori si sono completamente calati nella parte, trasmettendo anche le più piccole sfumature, dei sentimenti che provavano in scena nei panni dei loro personaggi. Questa tragedia è presa dalla prima stesura dell'Amleto, che dura solo due ore, mentre nei successivi rimaneggiamenti del copione fatti da Shakespeare, il dramma si è allungato sino alla durata delle cinque ore di rappresentazione; devo dire che a me personalmente è piaciuta molto di più questa versione snella, che secondo l'opinione di una spettatrice quale sono, va a tutto vantaggio dello spettacolo. Avevo visto in precedenza la rappresentazione classica dell'Amleto, e devo dire che fu noiosa da morire per la sua lentezza (stentavo a stare sveglia). Questa invece di rimando, scorre a ritmi normali e briosi, facendo modo di catturare l'attenzione degli spettatori. Se vi capitasse di vedere, sul cartellone di qualche teatro la locandina di questo spettacolo, vi consiglio di andare a vederlo, merita veramente di essere visto...
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