lunedì 29 giugno 2015

Origano


Origano (anche dittamo selvatico, erba acciuga) Origanum vulgare - labiate RICONOSCIMENTO: erbacea perenne cespitosa, con fusto (50 cm) eretto, legnoso, ramificato superiormente e rossastro. Le foglie sono opposte, picciolate e di forma ovale con colorazione differente sulle due pagine. I fiori, di un bel colore rosato, compaiono in estate raccolti in pannocchie terminali. 
Comune nelle regioni mediterranee, predilige i luoghi assolati, siccitosi, colline soleggiate, le montagne aspre e riarse dal sole. Viene spesso coltivato anche negli orti come pianta aromatica. PROPRIETA': presenta tannino e sostanza amara ed è ricco di un olio essenziale particolarmente aromatico che ha le stesse proprietà di quello di timo; in particolare è tonico, stomachico, antisettico, espettorante. 

IMPIEGO: sparso sul cibo per i disturbi dovuti a cattiva digestione (meteorismo, emicranie ecc.); infuso e vino per stimolare le funzioni dello stomaco, risolvere i mal di testa, dolori ventrali e raffreddore. Suffumigi per raffreddore; gargarismi per gola infiammata; cataplasma caldo delle foglie in caso di torcicollo. In profumeria viene utilizzata l'essenza; l'infuso unito all'acqua del bagno ha effetto stimolante, profuma e purifica la pelle. In cucina viene largamente impiegato come pianta aromatica per insaporire carni arrosto e in umido, pesce salse, pizze e conserve. 
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SI UTILIZZA: le foglioline e sopratutto le sommità fiorite che vanno raccolte in estate, in piena fioritura. Può essere essiccato in luogo ombroso e ventilato. AVVERTENZE: data la caratteristica estremamente volatile dell'olio essenziale, si raccomanda si essiccare velocemente le parti di origano destinate alla conservazione, così da non ridurne le virtù aromatiche e curative. Spesso dai più inesperti viene confuso con la maggiorana.

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