sabato 30 agosto 2014

Carciofo


Carciofo, Cynara Scolymus-composite. RICONOSCIMENTO: erbacea vivace dotata di consistente rizoma cilindrico dal quale si diparte il fusto eretto (1,5 m), scanalato, ramificato e polloni che si rinnovano ogni anno. Le foglie basali sono assai grandi, semplici o pennate, verdi nella pagina superiore e argentee in quella inferiore. I fiori, di colore azzurro, sono raccolti in capolini e compaiono in primavera-estate. 


Frequentemente coltivato, sopratutto in Italia centro meridionale e insulare, per la produzione dei capolini. PROPRIETA': presenta glucosidi e tannini ed è molto ricco di cinarina, un principio amaro che lo rende particolarmente utile nei disturbi di origine epatica; agevola coleresi e diuresi. IMPIEGO: tintura, vino e decotto per le disfunzioni epatiche e biliari, contro reumatismi, artriti e gotta. 

Il decotto viene consigliato per impacchi e lavaggi in caso di pelle del viso stanca e impura; l'assunzione del carciofo sia nell'alimentazione che come tisana aiuta a mantenere una pelle luminosa. In cucina vengono usati i fiori e le brattee che lo circondano come verdura sia cruda che cotta; crudo è consigliabile sopratutto nella dieta di anemici e rachitici per l'alto contenuto di ferro. 
SI UTILIZZA: le foglie raccolte in primavera e il rizoma raccolto in luglio-agosto. Entrambi possono venire essiccati. A uso alimentare i capolini non ancora aperti. AVVERTENZE: se usato cotto come verdura, il carciofo deve essere consumato subito. Poiché ricco di sostanze amare, se ne consiglia l'uso alle donne che allattano. 

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